La storia del mulino ad acqua.

Le notizie storiche del mulino, azionato dall’energia idraulica, già dai primi secoli della sua storia sono frammentarie e ciò ha dato origine a fraintendimenti e a luoghi comuni d’ogni genere. Una parziale rilettura delle fonti storiche e delle testimonianze archeologiche si rende quindi necessaria, pur nella sua problematicità.

Innanzitutto, l’espressione “mulino ad acqua” è equivoca: essa infatti fa riferimento soltanto al fatto che il mulino è mosso dall’energia idraulica, o meglio che l’acqua genera la spinta che fa girare le macine; nessun riferimento è invece offerto in merito alla tipologia dei meccanismi di trasmissione dell’energia cinetica dalla ruota mossa dall’acqua alla macina superiore. Infatti, benché i sistemi per generare la rotazione della macina con l’acqua siano assai vari e complessi, condizionati dai luoghi e dai tempi, tuttavia i meccanismi di trasmissione che portavano alla macinazione antica possono in sostanza essere ridotti a due diverse modalità principali: il mulino può essere azionato da una ruota d’acqua disposta orizzontalmente, dando luogo al “ritrecine”; oppure il mulino può essere mosso da una ruota d’acqua disposta verticalmente, dando luogo al “mulino ad acqua” come comunemente immaginato, detto anche “vitruviano”. Ora, difficilmente le fonti storiche antiche o medievali indicano esattamente la tipologia dei “mulini” da esse citati.

C.P.